In una scodella o su una spianatoia versiamo la farina, al centro facciamo un buco e mettiamo lo zucchero, le uova intere, il lievito, l’olio o lo strutto, il latte, la buccia di limone grattugiata ed anche il succo se le volete più profumate.

Con una forchetta cominciamo ad amalgamare gli ingredienti, infine usiamo le mani per impastare il tutto ed ottenere un composto omogeneo e compatto, non deve essere però troppo duro, per ovviare si può aggiungere un uovo, se invece è troppo morbido aggiungiamo della farina.

Versiamo un po’ di farina sulla spianatoia e con un po’ di impasto alla volta formiamo delle ciambelle, o dei cordoncini che poi andiamo ad intrecciare, li adagiamo man a mano che sono pronti su una placca da forno ricoperta con carta forno ben distanziati, quando la prima infornata è pronta, spennelliamo le ciambelle o i i biscotti ottenuti con dell' uovo sbattuto e mettiamo in forno già caldo a 180°C per circa 20 minuti, dovranno essere ben dorati prima di sfornarli, secondo la ricetta originale si infornano al forno a legna seguendo gli stessi passaggi, ma anzichè in teglia direttamente adagiati sulla base del forno.

Un particolare di questo dolce è mettere delle uova sopra la cuzzupa, e tenute ferme con la stessa pasta. Le uova si possono mettere crude, o prima bollite, per circa 3-4 minuti, e sono messe sopra la cuzzupa detta anche cuddura o cuddureddo a seconda delle diverse località calabresi, con l'uovo sono anche detti cannaleri, almeno mia monna li chiamava così. In genere quelle senza uovo vengono poi anche glassate

Secondo la tradizione calabrese questo è il dolce che le suocere regalano al promesso della figlia, e le uova all’interno hanno un significato importante, contiene 7 uova se i promessi si sposeranno a breve, 9 uova se viene rinnovata la promessa di matrimonio.